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Il dibattito sul consumo di carne è acceso e spesso polarizzato: da un lato, ci sono i sostenitori di diete vegane o vegetariane che evidenziano i problemi etici e ambientali legati all’allevamento; dall’altro, c’è chi difende la carne come alimento imprescindibile per l’alimentazione e la salute umana. Ma come spesso accade, la verità sta nel mezzo.

Per noi di Braciere Malatesta, ristorante fiorentino che celebra la cucina tradizionale e la carne di alta qualità, è fondamentale fare chiarezza su queste tematiche, sfatando i falsi miti legati alla carne e presentando quelli che sono i reali benefici della carne quando proviene da allevamenti sostenibili.

Oggi ci dedichiamo proprio a questo: affrontare le critiche più comuni sulla carne con un approccio equilibrato e positivo, partendo dal presupposto che ognuno debba essere libero di compiere le scelte che più ritiene adeguate sulla propria alimentazione. L’obiettivo, quindi, non è quello di sminuire chi sceglie un’alimentazione vegetale, bensì quello di valorizzare la carne di qualità.

Quali sono i falsi miti sulla carne

Esiste un alimento del mondo vegetale che sia in grado di sostituire totalmente la carne? Uno dei miti più diffusi è senza dubbio quello che la carne non fornisca alcun nutriente che non si possa già ottenere dai vegetali. Questo è vero solo in parte: una dieta vegana, se bilanciata correttamente, può essere salutare e apportare i giusti nutrienti all’organismo. Tuttavia, la carne è una fonte insostituibile di alcune proprietà fondamentali per la salute umana: la vitamina B12, ad esempio, è un nutriente essenziale per il funzionamento del sistema nervoso e la produzione di globuli rossi. Si trova solo in alimenti di origine animale, mentre nei vegetali è presente solo in forma non biodisponibile (in casi di contaminazione batterica o fermentazione), quindi non è affidabile.

Inoltre,solo la carne può forinere le  proteine di alta qualità complete di tutti gli amminoacidi essenziali, zinco, ferro eme (più facilmente assimilabile rispetto al ferro vegetale) e omega-3 in forme biologicamente attive (DHA), presenti soprattutto nel pesce o, al massimo, in alcune alghe.

Dunque, la carne può essere parte di un’alimentazione equilibrata e chi sceglie una dieta priva di carne deve ricorrere a integratori e pianificazioni nutrizionali molto attente. Per chi, invece, ama una dieta onnivora, la carne di qualità rappresenta una scelta sana e naturale.

“La carne è tossica”: verità o esagerazione?

Un altro mito molto comune è che la carne contenga tossine. Questa affermazione può essere considerata vera, se però siamo consapevoli che tutti gli alimenti, sia animali che vegetali, contengono naturalmente sostanze che, in dosi elevate, potrebbero risultare tossiche. Frutta, verdura, legumi e cereali, ad esempio, presentano antinutrienti o composti chimici naturali che, in grandi quantità, potrebbero essere dannosi. Tuttavia, il nostro organismo è perfettamente equipaggiato per gestirli: le tossine nella carne (e in tutti gli alimenti in generale) non sono un problema se il consumo è moderato e inserito in un contesto di sana alimentazione. Quindi, il problema non è la presenza di queste sostanze, ma il consumo eccessivo di determinati alimenti. La chiave, come sempre, sta nella moderazione e nella varietà e anche nella provenienza . E’ indispensabile seguire la filiera dell’allevamento per la valutazione dei trattamenti e dei protocolli del benessere dell’animale durante il suo ciclo di vita , non solo per un discorso etico ma perché il benessere dell’animale in tutte le sue forme è strettamente collegato alla qualità e genuinità intrinseca della  materia prima carne . 

Gli esseri umani non sono né erbivori né carnivori: sono onnivori

Un altro mito è che gli esseri umani non siano naturalmente fatti per mangiare carne. In realtà, questo per molti studiosi è mito è falso. Nonostante sia vero che non siamo carnivori obbligati, non siamo neanche erbivori: non abbiamo enzimi per digerire la cellulosa e non possiamo vivere solo di alimenti crudi come fanno molti animali erbivori. L’uomo è, per natura, onnivoro: il nostro apparato digerente è in grado di metabolizzare sia cibi di origine animale che vegetale. Alcuni sostengono addirittura che l’uomo sia frugivoro (si nutre principalmente di frutta o semi), ma neppure questo è esatto: la frutta preistorica era più acerba e meno zuccherina di quella odierna, quindi non sarebbe stata sufficiente a coprire i nostri fabbisogni.

La verità è che la carne ha sempre fatto parte dell’alimentazione umana: nel corso della storia, l’uomo ha integrato la sua dieta con alimenti di origine animale per coprire i propri fabbisogni energetici e nutrizionali, soprattutto in periodi in cui la disponibilità di vegetali era limitata.

Carne e sostenibilità: il ruolo chiave dell’allevamento

carne di qualità questione morale

Una delle obiezioni principali inerenti al consumo di carne è senza dubbio quella legata all’impatto ambientale della produzione di carne. Qui è fondamentale fare una distinzione tra allevamenti intensivi e allevamenti sostenibili al pascolo.

  • Gli allevamenti intensivi sono effettivamente insostenibili: consumano enormi quantità di risorse, inquinano e producono carne di bassa qualità.
  • Gli allevamenti tradizionali al pascolo, invece, sono una pratica sostenibile che si integra perfettamente con l’agricoltura. I bovini al pascolo, ad esempio, si nutrono di erba non digeribile dall’uomo e restituiscono al terreno nutrienti naturali attraverso le loro deiezioni, fertilizzando il suolo.

Nel corso della storia, infatti, gli animali hanno sempre svolto un ruolo cruciale nelle fattorie polifunzionali, soprattutto attraverso il loro lavoro, piuttosto che per i prodotti da loro derivanti. Aiutavano a mantenere la fertilità dei campi, controllare parassiti e trasformare gli scarti agricoli in risorse preziose. Anche gli avanzi della macellazione sostenevano il ciclo: tutto serviva a qualcosa. Ora, togliere gli animali per coltivare i vegetali significherebbe forzare il suolo con la chimica, usando fertilizzanti, diserbanti, pesticidi e quindi petrolio. Non si riuscirebbe a fare le cose in modo naturale e sostenibile, a meno di puntare su ingegneria genetica e OGM.

L’approccio sostenibile basato sul naturale ciclo di vita e lavoro degli animali, quindi, appare essere ancora oggi la soluzione più ecologica.

Insomma, non si dovrebbe dare la colpa all’allevamento in sé, bensì al modo malsano di fare allevamento e, dal punto di vista della sostenibilità ambientale, il problema non è se mangiare animali o vegetali, ma come li si produce: sia l’allevamento intensivo che l’agricoltura industriale appaiono insostenibili. Viceversa, l’agricoltura tradizionale e l’allevamento al pascolo sono pratiche sostenibili, e una non può esistere senza l’altra.

La questione morale

Infine, è centrale nel dibattito la questione morale. C’è senza dubbio una grande forza morale ed etica dietro la scelta di chi porta avanti un’alimentazione vegana e, allo stesso tempo, sarebbe errato trasformare questa scelta personale in un obbligo universale. Ad ogni modo, quando si entra nel discorso dell’etica, le cose diventano complesse. Ciò su cui vogliamo porre l’attenzione è che dietro ogni scelta ci sono limiti arbitrari e valutazioni personali, dunque la vera soluzione è il ritorno a pratiche agricole sostenibili e integrate e il rispetto reciproco.

La carne di qualità è una scelta consapevole

Possiamo affermare, per concludere, che ciò che davvero conta non è se mangiare carne, ma quale carne consumare e come viene prodotta, poiché la carne proveniente da allevamenti etici, locali e sostenibili è un alimento sano e ricco di benefici nutrizionali.

Da Braciere Malatesta celebriamo la carne con passione e rispetto, ponendo massima attenzione nella selezione delle carni: solo prodotti di alta qualità, provenienti da allevamenti che rispettano il benessere animale e l’ambiente e questo rispecchia i nostri valori: crediamo che mangiare carne debba essere una scelta consapevole e responsabile, un piacere che si lega alla salute e anche alla tradizione culinaria italiana, la quale ci insegna che equilibrio, qualità e gusto sono la chiave per un’alimentazione sana e appagante.