La Trattoria indica un luogo popolare molto alla mano in cui la tradizione culinaria incontra lo stile familiare e accogliente quanto più vicino possibile a quello di casa nostra.
La trattoria fiorentina è, come tutte quelle italiane, un esercizio pubblico tipico del luogo in cui si sosta per desinare da soli o in compagnia dove quindi, l’atmosfera è proprio amichevole e semplice.
Il nome trattoria, sembra derivare da trattore, che significa anche “oste” (da cui poi verrà anche osteria) che ci arriva dal francese traiteur, il cui significato specifico è “trattare, preparare”.
La diffusione della trattoria avvenne in Francia negli anni che precedettero la Rivoluzione Francese. In quel periodo infatti, si moltiplicarono le locande che offrivano una più ampia varietà di piatti. Erano ambienti con piccoli tavoli apparecchiati, solitamente riservati ad un numero fisso di clienti affezionati. In quel tempo a Parigi erano di moda punti di ristoro per coloro che avevano bisogno di rimettersi in salute. Questi locali avevano nel menù esclusivamente: zuppe, brodini e poco altro, a prezzo fisso. Nel 1782 Antoine Beauvillers, che era al servizio del conte di Provenza (colui che sarà poi Luigi XVIII) decise di aprire un simile locale a Parigi, intuendo che poteva essere un’idea di successo, in realtà il suo era più simile ad un vero e proprio ristorante che ad una trattoria alla buona. Si narra che aveva sale molto raffinate ed eleganti, camerieri vestiti di tutto punto, cucina “superiore” e cantina con vini selezionati ed ampia scelta, ma la cosa che più di tutto lo distingueva e gli consentì di avere successo per almeno 15 anni, era il fatto che si dedicava ai suoi ospiti con cure e attenzioni speciali, molto rare allora.
Il gergo che indica il luogo come Trattoria si afferma nel lessico comune intorno al 1.800, nello stesso periodo in cui inizia a circolare la parole “ristorante”. La trattoria viene indicata come luogo di ristoro senza alloggio. Acquisisce una connotazione popolare di contro a quella borghese e cosmopolita del ristorante. E nel periodo riesce ad essere in testa alle preferenze rispetto al ristorante o all’osteria, e rappresenta la buona tavola.
Alla fine della prima guerra mondiale diventa più ricercata l’osteria e la concorrenza tra i vari luoghi di ristoro va a vantaggio dell’uno o dell’altro in alternanza nel tempo.
Negli anni 50 ci fu un vero e proprio boom nell’ambiente culinario e molti cuochi che prima erano a servizio delle famiglie ricche e nobili, si cimentarono in attività proprie e iniziarono a proliferare un po’ ovunque le trattorie ed i ristoranti. Iniziò ad intravedersi anche, con più precisione, la differenziazione tra i luoghi più alla mano e quelli più eleganti e con menù elaborati. Un grande fermento quindi, in cui l’idea della ristorazione si evolveva per dare al pubblico la risposta ad una richiesta variegata e sempre più esigente.
Fu alla fine del XIX secolo che si potè assistere ad un nuovo sviluppo nell’arte di mangiar bene fuori casa. Una nuova rivoluzione che partì dalla spinta imponente che ebbe il turismo grazie all’evolversi dei mezzi di trasporto e alla passione per viaggiare. Si iniziò quindi ad assaporare anche le pietanze di altri luoghi ed anzi a preferirle nei viaggi, proprio a sottolineare l’esplorazione a tutto tondo di altri luoghi e di altre culture.
La trattoria è diventata storicamente quel luogo in cui si va a mangiare “qualcosina”. La cucina locale o regionale caratterizza la trattoria oggi, e l’accoglienza casalinga completa la connotazione smart che rende l’ambiente molto richiesto e confortevole.
La trattoria è molto diffusa in Italia, è un vivere l’arte culinaria approcciandovi con gusto popolare che passa dalla gente e trasporta e conserva, le specialità della cucina locale. La bistecca fiorentina ad esempio, è tradizione simbolo della cucina di Firenze, così come le minestre contadine e molti altri sapori che possono essere ben definite squisitezze di casa nostra e rappresentano il Bel Paese in una delle regioni più amate nel mondo: la Toscana.
Ingredienti semplici e genuini che hanno al primo posto la qualità e mantengono le caratteristiche dei piatti fatti in casa e della territorialità. La trattoria accosta al menù anche i vini del territorio e la Toscana su questo piano va forte, molto forte, anche il vino più semplice trae da questa terra la forza che lo rende unico.
Il Braciere Malatesta è la trattoria fiorentina che rispetta tutti questi canoni.
La semplicità negli arredi e nell’erogazione del servizio non tralascia la qualità che da sempre è il nostro obiettivo.
Le carni (chianine certificate) da allevamenti locali, le verdure fresche, i formaggi del pastore e le erbe spontanee ci identificano, insieme all’armonia e la passione che è la partenza delle preparazioni e la base di tutte le nostre pietanze. Cura nei particolari e negli ingredienti che contano: il pane fatto in casa, i dolci artigianali e rigorosamente serviti con accostamenti che rivisitano la tradizione, e un servizio puntuale, sono la nostra filosofia.
Amiamo la buona tavola e rispettiamo i sapori toscani come ci ha insegnato il nostro bisnonno
Il Braciere Malatesta, espressione della grande tradizione gastronomica toscana, rispetta i cicli delle stagioni; cerchiamo di offrirvi sempre stagionalità e varietà rispettando però la selezione della natura perché ogni ingrediente abbia il suo pieno valore. L’ambiente informale, seppur curato e rivisitato della trattoria, incontra il gusto della gente comune, ma anche di chi si impegna a ricercare quella tradizionale sensazione di casa fuori casa.
Facciamo spazio all’orgoglio fiorentino trattando come tradizione comanda la vera cucina d ella città di Dante.
La trattoria Braciere Malatesta focalizza la sua cura sui piatti storici e oltre alla Bistecca Fiorentina severamente cotta sulla griglia da mastro grigliere esperto, vi offre un menù di tutto rispetto arricchito di piatti a rotazione secondo le stagioni.
• Si parte da antipasti come le Bruschette, i crostini e le polpettine di manzo fritte con salse casalinghe e tutti nostri taglieri che potete scoprire qui.
• Tra i primi rammentiamo la zuppa del giorno secondo stagione, gli gnudi fatti a mano, una lasagnetta vegetariana per accontentar tutti, pappardelle e pici fatti da noi.
• La ciccia bona dall’antica griglia a carbone: Hamburger di fiorentina e filetto, le famose e succulente salsicce del Casini, la rosticciana a cui nessun toscanaccio può rinunciare, il Galletto al mattone che segue la cottura accompagnata dai suoi aromi.
• Le pizze cotte in forno a legna, dalle classiche a quelle intitolate a Firenze come la “Signoria” o Il Conte Mascetti, con pomodoro, burrata al tartufo e lardo toscano
Il Braciere Malatesta racconta la storia di una famiglia fiorentina che tramanda l’amore per la cucina locale nella trattoria a Firenze, dove da generazioni si lavorano piatti regionali con caratteristiche originarie o rielaborate, ma sempre con materie prime toscane. A tavola potrai rivivere piatti che per noi sono anche ricordi trasmessi dai profumi, dagli aromi… un banco di legami che sono ricerca quando si inoltrano nella rielaborazione di piatti antichi che restano comunque a segnare la base di partenza.
E se volete scoprire ‘i che bolle in pentola…vi aspettiamo.
La Trattoria Braciere Malatesta a conduzione familiare è situata nel cuore di Firenze a pochi passi dalla Stazione Santa Maria novella, raggiungibile anche a piedi, e nella bella stagione ti ospiterà nei suoi giardini interni.
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